Oliver Wehlmann
compositore
Ho ascoltato il coro “Orazio Vecchi” diretto da Alessandro Anniballi circa dieci anni fa. Era (ed è tuttora) uno dei migliori concerti che avevo sentito in vita mia. Non ricordo il programma: quello che più mi colpì era il modo in cui il coro era diretto, o meglio: il rapporto tra i gesti del direttore e la musica in azione. Credo molto in una musica da guardare oltre che da ascoltare; è stato quel concerto a rendermi evidente l’importanza dell’aspetto visivo dell’esecuzione dal vivo. È questa una direzione che non si limita si trasmettere un messaggio al coro: una parte dell'emozione si indirizza direttamente al pubblico. Il coro "Orazio Vecchi" è pieno di sorprese; assistere ai suoi concerti è un piacere già per questo motivo. Naturalmente il successo del coro è dovuto principalmente alla serietà della preparazione musicale, cioè al lavoro che il direttore svolge con i coristi. Dato che abbiamo fatto anche dei concerti insieme (suonavo l'organo), ho avuto occasione di ammirare da vicino l'impegno personale di ogni corista con il quale si riesce sempre a fare sopravvivere una struttura che per giunta dipende, anche economicamente, dalla generosità di chi lo costituisce. Non so bene come fa ma il coro "Orazio Vecchi" riesce sempre ad accontentare i critici musicali e la gente comune: vuol dire che la comunicazione dei suoi concerti funzione. E non è poco, non vi pare?